La Verna, 14 luglio 2019.
(Cappella delle Stimmate)
AI GIOVANI
DI QUESTO TERZO MILLENNIO.
“Sia
Dio il solo vostro Signore, la vita quotidiana il vostro tempio,
voi stessi i sacerdoti, la Giustizia e L’Amore
la vostra Religione,
il
Vangelo di Gesù la vostra vita!”
Appello-Messaggio:
Da questo
Sacro Monte di La Verna, luogo dove Francesco d’Assisi, uomo di Dio e di Pace Universale, ricevette dal Signore i segni del Suo Amore,
ci rivolgiamo a tutti voi Giovani di
questo terzo millennio, con il suo
saluto:
Il
Signore vi dia Pace!
Ancora
una volta risuonano nei nostri cuori le parole di un Grande Uomo di Pace, anche
lui più volte pellegrino su questo santo monte, San Giovanni Paolo II:
“ Cari amici, vedo in voi le "sentinelle del
mattino" (cfr Is 21,11-12) in quest'alba del terzo millennio. Nel corso del
secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per
imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. I
diversi messianismi secolarizzati, che hanno tentato di sostituire la speranza
cristiana, si sono poi rivelati veri e propri inferni. Oggi siete qui convenuti
per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete ad essere strumenti di
violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se
necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani
muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita
in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia
di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti. Cari giovani del secolo
che inizia, dicendo «sì» a Cristo, voi dite «sì» ad ogni vostro più nobile
ideale”.
Dopo aver
pregato L’Altissimo Onnipotente, Bon
Signore, con tutte le Sue creature e dopo aver celebrato il nostro
Capitolo, prima di discendere da questo monte per tornare alle nostre case, vi
rivolgiamo il nostro accorato appello per la pace nel mondo:
Con voi Giovani,
che siete il presente e il futuro del mondo, vogliamo sentirci vicini e
solidali in questo XXI secolo per costruire una nuova umanità. Per far questo
occorre conservare la memoria del passato; a noi tutto
questo cosa dice? Scoprire il dono di Dio nella nostra realtà di vita. E’
l’amorevole invito che Gesù fa anche a noi oggi: “Se tu conoscessi il dono di
Dio… ”Chiediamoci: riconosco questo dono? Mi lascio interpellare da questa
esortazione per fare il mio cammino di fede? Voglio trovare quest’ ”acqua viva”
che zampilla per l'eternità, che diventa acqua che disseta tutti quelli che
incontro? Rivedere la propria vita con questa chiave di lettura dovrebbe
portarci ad essere più consapevoli, più attenti al nostro presente, più protesi
verso gli altri e verso il futuro. La Storia, Maestra di vita,
illumini il presente e generi capacità per superare le ingiustizie, i soprusi,
le violenze che ancora dividono i Popoli e le Genti, dar credito alla speranza,
è possibile tutto questo, per il dono che
Dio ci fa di Se stesso, della sua vita che è amore, che è comunione. Le parole
di san Paolo nella lettera ai romani possono farci da guida, da lampada ai
nostri passi: «Per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo abbiamo, mediante la
fede, l'accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di
Dio. E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la
tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata
la speranza. La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato
riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato»
(Rm 5,2-5).
Gesù ci interpella e ci chiama a farci uno con Lui e sarà Lui
a guidare i nostri passi, a santificare il nostro quotidiano ed a sanare le
nostre ferite, le ferite della nostra famiglia, del nostro ambiente di lavoro,
del nostro paese, del Mediterraneo, “mare del meticciato”, e così all’infinito.
Per tutto
questo vogliamo riaffermare che:
·
La fame,
per mancanza di cibo, di tanti uomini è un male vergognoso.
·
La
povertà materiale (e con essa tutte le conseguenze che seguono), povertà
culturale, la mancanza di assistenza sanitaria, devono essere al centro di ogni
politica mondiale.
·
Lo
sfruttamento sfrenato delle risorse energetiche, la distruzione dell’eco-sistema,
l’inquinamento e ogni altra forma di violenza contro la creazione, il consumismo, fatti intollerabili a cui ribellarci.
·
Ogni
abuso di potere sull’uomo, schiavitù, asservimento, la pena di morte, la
corruzione siano banditi da ogni Paese.
·
La resistenza
e la lotta alla “globalizzazione dell’indifferenza”, come l’ha definita Papa
Francesco, è responsabilità morale, etica e religiosa da cui non possiamo
sottrarci abitando “ogni periferia esistenziale”
Possa San
Francesco raggiungere tutti noi e illuminare i nostri cuori per un rinnovato
cammino di Pace, di Giustizia e di Solidarietà.
Chiediamo anche a San Giovanni Paolo II,
Apostolo dei giovani, di guidarci nei giorni avvenire, quando alla gioia di
questi giorni seguirà la ferialità della vita con le sue stanchezze, ci doni la
forza della perseveranza e della fedeltà.
A Maria Santissima, la Vergine che ha detto «sì» a Dio
durante tutta la sua vita, la Vergine dell’Accoglienza che ha guidato i nostri
passi in tutti questi anni, San Francesco e Santa Chiara di Assisi, tutti i
Santi e le Sante che hanno segnato attraverso i secoli il cammino della Chiesa,
ci conservino sempre in questo santo proposito!
A tutti ed a ciascuno offro con affetto la mia
Benedizione ed il saluto dei giovani accorsi con me su questo Sacro Luogo.
Vi
chiediamo di sottoscrivere (come facciamo noi oggi e per sempre) questo APPELLO, di divulgarlo e farlo
conoscere a quante più persone possibili.
Padre Gabriele Bezzi e i
Giovani di Ricapitoliamo.
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